OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA – 13 – SEPARAZIONE ED ESTRAZIONE

Riassumiamo un po’. 

Le olive sono state colte, appena sono arrivate in frantoio sono state defogliate, lavate, frantumate e poi mescolate nella gramola, che è stata fermata quando la temperatura di gramolazione ha raggiunto 27°, temperatura  essenziale, affinchè l’olio possa avvalersi della definizione “estratto a freddo”. 

Ecco quindi  la nostra pasta di olive che passa finalmente in un’altra parte della macchina: il “separatore” o “decanter”, che la separa in due parti: il residuo vegetale solido, composto da frammenti di noccioli, bucce o polpa delle olive e il “mosto di olive”, che proseguono la loro strada per canali separati.

La parte solida si chiama “sansa” e verrà poi impiegata per altri utilizzi, dei quali parlerò più avanti…  

Il “mosto di olive”, invece, è un liquido molto denso che non è ancora olio, perchè ancora misto ad una parte d’acqua… 

Ma ci siamo quasi…  il mosto di olive si avvia quindi alla penultima parte del suo viaggio dentro una centrifuga, che separa l’acqua cosiddetta,  “di vegetazione”, dall’olio!   

Anche l’acqua di vegetazione troverà poi un suo utilizzo… perché della lavorazione dell’olio non si butta nulla…Ripeteremo più volte questo concetto..  

E così eccolo lì! L’olio “nuovo”!  

I colori sono un’insieme di variabili che vanno dal giallo oro al verde smeraldo intenso . I suoi profumi inconfondibili…  ed è buonissimo… 

Ma come ho detto sopra, non è ancora finita.. perché, affinchè questa meraviglia si mantenga nel tempo, c’è un ultimo importante passaggio, raccomandato, ma non da tutti applicato ed a volte controverso… mi riferisco al “filtraggio”, del quale però parlerò nel prossimo articolo, se avrete la pazienza di seguirmi..

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