OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA – L’IMMAGINE NON E’ TUTTO..

Bisogna ammetterlo! L’olio extravergine di oliva presentato in un calice è troppo bello!

Quando cominciai a presentare così l’olio di eccellenza, oltre 20 anni fa, ancora non lo faceva quasi nessuno.

Nelle fiere e manifestazioni agroalimentari può capitare, per fortuna sempre meno,  di vedere quei tristi piattini, con i pezzetti di pane affogati nell’olio che, specialmente dopo una giornata sotto le luci o al caldo, non hanno certo un aspetto e, soprattutto, un sapore degno di un olio di qualità.

Per me non è questo il modo migliore per stimolare una persona ad assaggiare un olio, soprattutto perchè, per apprezzarne ogni aspetto, l’olio extravergine di oliva va assaggiato senza pane e senza sale!

Poi diciamolo, anche l’occhio vuole la sua parte… 

Se l’olio è nel bicchiere, è impossibile non fermarsi a guardarlo, talmente bello è il suo colore. 

Qui sta poi al produttore invitare il visitatore a sentire gli aromi dell’olio nel bicchiere, per poi passare, dopo una breve spiegazione circa le sue qualità organolettiche, all’assaggio guidato con l’apposito bicchierino, senza trascurare di far sentire anche l’odore di un olio difettato, accortezza essenziale per la riuscita della breve lezione di assaggio. 

Solo dopo si potrà offrire il pane da intingere nell’olio che è stato assaggiato e quanto più buono sarà quell’olio extravergine di oliva, con la consapevolezza di cosa si sta assaggiando!

A questo punto, vedere lo stupore negli occhi di una persona che scopre, per la prima volta, un mondo che credeva di conoscere, ma che si rende conto di non conoscere affatto, è un’esperienza che riempie di orgoglio chi dedica il suo tempo a divulgare la conoscenza dell’olio extravergine di oliva di qualità. 

Per questo, negli ultimi anni, soprattutto nelle fiere di settore, molti presentano l’olio nel calice che è, a mio parere, il modo più elegante di presentarlo, anche se, come spiegato più volte, il colore non è indice di qualità, ma resta comunque sempre un “bel vedere” e le sue varianti di colore che vanno dal giallo oro al verde intenso, sono infinite e bellissime. 

Infatti, una cosa è fare assaggiare l’olio con le dovute spiegazioni, una cosa è “dare da mangiare pane e olio” a chi passa che, spesso, mangia il pane al volo e non si ferma neanche a chiedere informazioni… a tal proposito mi viene in mente un giorno, quando, in una fiera aperta al pubblico, un signore, passando mi chiese che “vino” fosse quello nel bicchiere….e  non dico altro…🙈🙈🙈🙈

La mission quindi è proprio questa, cercare di sconfiggere l’ignoranza che, purtroppo, c’è ancora in materia di olio extravergine di oliva da parte del consumatore medio. 

Il concetto di “buono” varia molto tra persona e persona. Ormai mi sono tristemente convinta che molti hanno le papille gustative atrofizzate, tanto sono abituati ad ingurgitare di corsa qualsiasi cosa, dal cibo dei fast food, ad altro cibo spazzatura mangia e fuggi, senza domandarsi cosa stanno mettendo in bocca, cosa che li porta ad accettare come “buono”, anche ciò che palesemente non lo è. 

Ma perché? Forse perché non hanno mai assaggiato qualcosa di meglio? 

Ecco, il problema è tutto lì… In questa nostra vita frenetica, non c’è spazio per fermarsi a capire o semplicemente, ad ammettere che, ciò che ci circonda, non sempre è ciò che sembra. 

La cultura culinaria nasce in casa propria. Una persona alla quale non piace cucinare, ben difficilmente di sua propria iniziativa si interesserà a migliorare la qualità di ciò che mangia! L’importante è spendere poco e non perdere tempo! Perché farlo, quando può prendere la vaschetta dal freezer, metterla nel microonde e mangiare distrattamente e velocemente, in 3 o 4 minuti?  Quanti si fermano a leggere l’etichetta per capire cosa c’è dentro? Chi l’ha prodotto? Da quale paese arriva? E, soprattutto, quando scade? Come si conserva? Mai fidarsi dell’immagine di un piatto appetitoso!

È proprio così che la pubblicità fatta bene diventa fuorviante ed illusoria. Infatti, se ci fate caso, l’immagine che, in genere, rappresenta quello che “sembra” un appetitoso piatto da gourmet, è seguita da una frase: “L’immagine ha il solo scopo di raffigurare il prodotto”…Questo basterebbe per farsi qualche domanda e approfondire, almeno, la lettura della lista degli ingredienti…. 

Per l’olio extravergine di oliva è lo stesso discorso. Faccio riferimento ai blend che si trovano in commercio, magari osannati da pubblicità fatte così bene che, se non lo sapessi, convincerebbero anche me.. 

Già il blend, sì, ricordate? Quel “miscuglio” di vari tipi di olio che riempiono la bottiglia…(vedi articolo). 

Ogni olio extravergine, infatti, a meno che non sia un “monocultivar” dichiarato (è specificato in etichetta), è composto dalla lavorazione di più tipologie di oli provenienti da diverse cultivar…. da lì l’importanza di conoscerle. 

Questo perché, se conoscete i differenti, straordinari aromi e sapori delle varie tipologie di olio, sapendo da cosa è composto il blend, potete farvi anche un’idea del suo sapore, che sarà confermato poi, ovviamente, dall’assaggio. 

Ma, ripeto, affinchè vi entri bene in testa, non tutti gli oli sono uguali! 

Purtroppo, infatti, molti oli dichiarati “extravergine”, sono  anche loro blend, ma possono essere, di fatto, miscele di oli di pessima qualità, di dubbia provenienza e salubrità, anche se sono sicuramente molto più economici! 

Quindi, ricordate: non fidatevi dell’apparenza! E  quando è il momento dell’olio “nuovo”, assicuratevi che lo sia…(vedi articolo “sarà olio nuovo?”). 

Scegliete la qualità, risparmiate su altro e non su ciò che mangiate e non fatevi imbrogliare dalla pubblicità! La pubblicità è illusione, l’olio extravergine, quello buono, è realtà, basta imparare a riconoscerlo! 

Ricapitolando:

1) Fatevelo un giro in campagna! 

2) Assaggiate l’olio “extravergine” direttamente dai produttori! 

3) Non fatevi fuorviare da “miscugli” di dubbia qualità a prezzi stracciati! 

Allora, tutto chiaro? 

Quindi ricordate:

Mai fidarsi dell’apparenza! L’immagine non è tutto!

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