Sicilia, terra straordinaria tra storia e natura, dove i colori ed i profumi del nostro Sud si fondono con tradizioni alimentari influenzate dalle varie culture che hanno interessato l’isola nel corso della storia, dai greci, ai romani, ai bizantini, agli arabi, agli spagnoli, ai francesi fino all’Italia di oggi.
Sono talmente tanti i piatti siciliani che sarebbe impossibile citarli tutti o scegliere quello più buono. Sicuramente la cucina siciliana non è delle più dietetiche, ma è sicuramente una delle più gustose e colorate che l’Italia possa vantare.
Tra i suoi prodotti di spicco, oltre al vino, mi viene in mente lo straordinario “Nero d’Avola, alla base della cucina siciliana non poteva non esserci l’olio extravergine di oliva.
Nei miei oltre 25 anni di fiere ed eventi agroalimentari a giro per il mondo ho avuto spesso occasione di assaggiare oli siciliani ed ogni volta è stata una piacevole scoperta, perché i loro profumi trasportavano la fantasia direttamente in Sicilia.
Sembra che la pianta d’olivo fu diffusa in Sicilia dai Fenici. Nel corso dei secoli sono state sviluppate varie cultivar, se ne annoverano oltre 35. Tra le più conosciute c’è la Nocellara del Belice, l’unica cultivar ad aver ottenuto ben due certificazioni di qualità D.O.P., una per l’olio extravergine di oliva e l’altra per l’oliva da tavola.
Grazie all’amico e collega “Sommelier dell’olio” Nicola Cancila, che ringrazio sentitamente, ho potuto assaggiare due oli extravergine di oliva prodotti dalla sua Azienda, l’Azienda Agricola Cancila.
L’Azienda si trova in Sicilia a Castelbuono (PA), nel cuore del parco naturale delle Madonie, il più ricco polmone verde del mediterraneo, che si estende tra i monti ed il mare, con una biodiversità unica con circa 1600 entità vegetali, tra cui piante rare ed alberi monumentali. L’Azienda Agricola Cancila è gestita in famiglia dai fratelli Nicola e Lorenzo, nonché dalla mamma Maria Anna Macaluso, che con amore e passione hanno proseguito il lavoro di papà Vincenzo, purtroppo scomparso.
Proprio alla mamma, Nicola e Lorenzo hanno voluto dedicare l’olio extravergine di oliva “Marianna”, prodotto in quantità limitata.
L’olio “Marianna” è confezionato in una elegante bottiglia da 250 ml., decorata con un’etichetta in legno veramente graziosa ed originale. Questo olio è frutto di un blend tra la “Nocellara del Belice” e la Crastu, cultivar meno conosciuta, autoctona del parco delle Madonie e purtroppo in via di estinzione. Il colore di questo olio è giallo dorato con riflessi verdi, con una buona limpidezza. Al naso ricorda subito il pomodoro, il peperone e l’oliva matura; in bocca il sapore è netto di mandorla, noce, pomodoro ed oliva matura, con note amare e piccanti di leggera/media intensità.
Il secondo olio extravergine è il blend “Cancila”, ottenuto dalle cultivar “Nocellara del Belice” e la “Crastu”, ricordate prima, oltre ad altre due varietà, il “Verdello”, cultivar tipica del messinese e la “Nerba”, un’altra varietà autoctona del parco delle Madonie a rischio di estinzione. Il colore è giallo dorato con riflessi verdi ed una buona limpidezza. Al naso si percepisce bene il pomodoro con note erbacee di oliva matura; in bocca torna il pomodoro, ma la prevalenza è di noce con note amare e piccanti di leggera/media intensità.
L’Azienda Cancila produce anche molti altri prodotti, dalle passate di pomodoro alle verdure sottolio come peperoni, caponata di melanzane, pomodori secchi, olive e molti altri.
Entrambi gli oli si abbinano praticamente a tutti i piatti, in particolar modo a quelli della cucina siciliana, dalla caponata, a primi di pesce al pomodoro, carne e verdure grigliate, oppure semplicemente sulla pizza rossa.
Ho voluto iniziare le mie prove culinarie di cucina siciliana, per ora, abbinando l’olio extravergine di oliva “Marianna” ad un classico, il “Pesto alla siciliana” (vedi ricetta) con le quali ho condito le linguine e che dire? Esperimento perfettamente riuscito!
Vi è venuta voglia di fare un salto in Sicilia? A me sicuramente sì…