BLOG – PERU’, TERRA DAI MILLE CONTRASTI

VIAGGI – PERU’, TERRA DAI  MILLE CONTRASTI

“Perù”, terra dai mille contrasti… Un viaggio in solitaria, dall’altra parte del mondo… mi avevano detto che era rischioso, alla mia età affrontare un viaggio così faticoso, perché il Perù lo è davvero, con le sue alte cime, i suoi vulcani, i deserti, l’oceano, le distanze infinte, le levatacce.. 

Ma strada facendo ho incontrato altre persone, curiose, come me, di vedere se questa meraviglia valeva il viaggio e la fatica.. e quando si arriva davanti ad uno spettacolo come Machu Pichu, tutte le difficoltà scompaiono, per lasciare spazio solo alla bellezza di questo posto, così straordinario da levare il fiato. 

Per arrivarci sono tanti i chilometri da percorrere, più di 2500, partendo da Lima, la capitale, per poi percorrere la famosa  strada “panamericana”, che con più di 25.000 km collega l’Alaska all’Argentina. 

I paesaggi mozzafiato sull’oceano, si mischiano ai territori dell’interno, si costeggiano le coste frastagliate sull’oceano, fino a Paracas, il paradiso degli uccelli di qualsiasi tipo, dalle pulcinelle di mare alle sule ed ai pellicani, dai pinguini alle foche e leoni di mare, per poi ritrovarsi nel deserto con le misteriose linee di Natzca. 

Si comincia poi a salire verso i 2300 metri fino ad Arequipa, dove la vegetazione lascia spazio ad immensi altopiani pieni lama ed alpaca,  proseguendo poi per la valle del Colca fino al Cruz del Condor a 3800 metri,  regno di questo uccello, arrivando poi a Puno sul Lago Titicaca per visitare la tribù degli Uros, dove il tempo sembra essersi fermato. 

Poi, finalmente, lo scenografico trenino delle Ande, una delle ferrovie più alte del mondo, ci accompagna fino ad Aguas Calientes, da dove parte il sentiero per salire a Machu Pichu..

Ed eccolo lì davanti a me.. un sogno che si è avverato

Strada facendo, verso Arequipa ho trovato anche un territorio dove coltivavano l’olivo… l’olio extravergine sicuramente non lo era, diciamo che odore e sapore non deponevano a suo favore, ma è stato curioso parlare, tra un misto di spagnolo, inglese ed italiano, con la produttrice che, orgogliosa mi ha mostrato, la sua oliveta. 

Sembra che gli olivi furono portati dagli spagnoli dopo il 1500. Chiamano  questa cultivar  ”Siviglia peruviana” ed è una pianta molto resistente, con grande produttività. Fa olive molto grosse e saporite, vendute come olive da tavola, le stesse  dal quale estraggono l’olio di oliva. 

Le tecniche  attuali non sono certo all’avanguardia, ma sembra che siano in via di miglioramento. I piatti peruviani, tuttavia, sono buonissimi e molto colorati, come i loro costumi tradizionali, a cominciare dal piatto nazionale, il “ceviche”, a base di pesce marinato nel lime, verdure, ajì (peperoncino piccante) ed altre spezie, tra le quali il coriandolo, che mettono ovunque e che io purtroppo detesto.. c’è poi il lomo saltado, una specie di spezzatino di manzo con pomodoro, cipolle, peperoncino e patate fritte.

Ogni piatto è accompagnato da riso bianco. Molte sono  le zuppe e le insalate a base di cereali, legumi e verdure. Il pesce sulla costa si trova ovunque e di ottima qualità. Le patate peruviane accompagnano quasi tutti i piatti, lesse o fritte. Immancabili le salse, la maggior parte a base di peperone e formaggio fresco, più o meno piccanti, oppure di altre verdure  

Non posso scordare il “Pisco sur”,  la bevanda tradizionale a base di “Pisco”, un liquore molto alcolico, distillato dal vino bianco, al quale viene aggiunto sciroppo di zucchero, limone, servito fresco con o senza chiara d’uovo, e qualche goccia di Angostura, una vera bontà. 

E come dimenticare il popolare “mate de coca” ,  infuso a base di foglie di coca, che aiuta a contrastare il “soroche”, mal di montagna, senza il quale non avrei mai potuto affrontare gli impegnativi dislivelli, e che è possibile bere ovunque, anche nei posti più isolati. 

Gli abitanti masticano coca abitualmente, specialmente gli autisti dei mezzi pubblici che coprono chilometri e chilometri ogni giorno, con turni massacranti. 

 Il nostro viaggio in Perù finisce qui, ma sono già pronta per raccontarvi un altro viaggio ed altri piatti e voi?

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