La “crema catalana” è un dolce tradizionale spagnolo, anche se le sue origini sono rivendicate da diversi altri paesi, tra i quali la Francia, con la sua “crème brûlée”, che differisce dalla “crema catalana” in quanto viene cotta a bagnomaria e l’Inghilterra, con la sua famosa crema inglese (burnt cream), che ha una consistenza meno densa. Sembra fosse servita nel College di Cambridge, con il marchio della scuola caramellato sulla superficie della crema con un ferro rovente…
In Spagna l’usanza vuole che venga servita soprattutto per San Giuseppe, ma è talmente famosa ed apprezzata, che si può gustare ovunque nel mondo.
La leggenda spagnola racconta che questo dolce è frutto di un errore di cottura di alcune monache, che avevano preparato il dessert per il vescovo. Al momento di servirlo si sono accorte che la consistenza della crema era rimasta troppo liquida, per cui hanno pensato di caramellare dello zucchero aggiunto in superficie. Il vescovo assaggiandola gridò “crema” che in catalano significa, oltre che “crema”, anche “brucia”. Quindi, da allora, questo dolce è chiamato anche “crema cremada”.
La sua preparazione è davvero veloce, esclusi i tempi di raffreddamento.
Consiglio di utilizzare delle “cocotte” da forno, recipienti fatti in genere di terracotta o ceramica, di forma tonda, con bordi alti, del diametro di circa 10 cm.
Ingredienti per 4 cocotte: 500 gr. latte intero, 100 gr. zucchero, 1 stecca di cannella, 4 tuorli, 25 gr. di Maizena (amido di mais), 1 bustina di vanillina, 1 buccia intera di limone non trattato. Per la doratura: 8 cucchiai abbondanti di zucchero di canna.
Cominciamo a scaldare il latte con la vanillina, lasciandone da parte 50 gr., la cannella, la buccia del limone e 50 gr. zucchero. Quando accenna a bollire spengete.
In una ciotola versate l’amido di mais e scioglietelo, aiutandovi con una frusta o una forchetta.
In un’altra ciotola mettete i 4 tuorli ed il rimanente zucchero. Mescolate bene con una frusta o con una forchetta, aggiungete l’amido sciolto nel latte ed infine il latte caldo, dopo che avrete tolto la buccia del limone e la stecca di cannella.
Mescolate bene tutto e rimettete sul fuoco basso, continuando sempre a mescolare con una frusta. Appena si addensa e accenna appena il bollore (sui bordi della crema cominciano a formarsi delle bollicine), spengete.
Trasferite la crema equamente nelle “cocotte” e lasciatele freddare.
Mettetele poi in frigo coperte con dell’alluminio o della pellicola, per almeno 4/5 ore, meglio se tutta la notte.
Al momento di servire cospargete la superficie della crema con lo zucchero di canna (ameno due cucchiai per cocotte).
Ci sono due sistemi per “caramellare” lo zucchero: con un attrezzo che si chiama “caramellatore”, oppure in forno sotto il grill.
Il “caramellatore” è un attrezzo simile ad una piccola pistola d’acciaio che funziona a gas, inserito in un piccolo serbatoio, che emette un getto infuocato (simile alla fiamma ossidrica). Se lo acquistate prendetene uno di buona qualità, assicurandovi che abbia tutte le sicurezze del caso. Per usarlo basta accendere la fiamma e, con pazienza, passarlo sullo zucchero fino a che non sarà brunito.
Se invece decidete per il forno, cosa che consiglio se avete varie cocotte, accendetelo al massimo, poi ponete le cocotte sul ripiano più alto con la funzione grill, per almeno 10/15 minuti, fino a che la crema non sarà completamente gratinata, servite subito.
Attenzione! Sotto la crosta dello zucchero la crema sarà caldissima , quindi attenti a non bruciarvi!
Una raccomandazione particolare: non abbiate furia… cioè non preparate la gratinatura in anticipo, per guadagnare tempo, perché lo zucchero, quando fredda, tende a sciogliersi e rischiate quindi di “allagare” la crema.
Ma se seguite passo passo le indicazioni, il risultato è garantito… vamos a comer!