OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA -1 – CENNI STORICI

Ciao eccomi qua, sono Olivia l’oliva, proverò ad essere la vostra guida nel mondo dell’olio extravergine di oliva di qualità.

Affinchè possiate leggere tutto il processo produttivo con un ordine ben preciso, gli articoli che lo riguardano saranno numerati… un po’ come leggere un romanzo.. per capire il finale è necessario capire gli eventi a monte… 

Iniziamo quindi dal n 1.. “Cenni storici dell’olio di oliva”!

Vi piace la storia? No? Beh… un po’ di storia è necessaria perché, come dice Tucidide (storico greco 431-404 a.c.): “conoscere il passato è necessario per comprendere il presente e orientare il futuro”…(interessante concetto…grazie Wikipedia!). 

Quindi fatemi compagnia, portate pazienza e facciamo insieme un breve viaggio nel tempo…. 

Partiamo da molto, molto lontano… Non sono certe le origini della coltivazione dell’olivo, ma sembra che si possa risalire a più di 4.000 anni fa e forse anche più… Più fonti raccontano che Fenici e Babilonesi diffusero questa pianta in tutto il bacino del Mediterraneo, soprattutto Egitto e Grecia.  

Qualcuno lo definì “oro liquido” o “oro verde”. Molte le leggende..  Si dice che Cleopatra mescolasse l’olio ad essenze profumate per la cura del proprio corpo o che la prima pianta di olivo fu creata dalla dea greca della sapienza Atena, come riportato sul frontone del Partenone e dalla quale, secondo la mitologia, discende il nome della città di Atene. 

Furono sicuramente Greci e Romani a diffondere maggiormente l’uso dell’olio di oliva, anche se, inizialmente, non era considerato un alimento, ma veniva utilizzato soprattutto per le sue proprietà salutistiche, come unguento per la bellezza, per preparare gli atleti all’attività sportiva, assunto come medicinale, oppure addirittura per ammorbidire i tessuti e per l’illuminazione. 

I Romani lo diffusero poi in tutto l’impero e furono i primi a produrre tipologie di oli differenti, da olive più o meno mature, creando una prima classificazione degli oli. Lo ritenevano così prezioso che imposero addirittura il pagamento dei tributi sotto forma di olio d’oliva.  

Dopo la caduta dell’impero romano la coltivazione dell’olivo subì un arresto e la pianta di olivo sopravvisse solo in alcuni luoghi di culto. 

Fu infatti solo grazie ad alcuni Ordini religiosi che  queste tecniche e conoscenze agronomiche rimasero vive, continuando a produrre ed utilizzare l’olio di oliva non solo come alimento, ma anche per scopi medici e liturgici, mentre la popolazione del tempo, prevalentemente agricola, prediligeva i condimenti a base di grasso animale (burro e strutto). 

Fu quindi solo dopo il 1700 che in Italia si cominciò a distinguere ed apprezzare le varie cultivar in base alla provenienza geografica ed alle differenti tipologie di olio ottenuto. L’olio di oliva cominciò così ad essere esportato in tutta Europa, anche se i paesi di origine anglosassone continuavano, come anche adesso del resto, a preferire i grassi animali. 

Ma fu solo dalla fine del 1800 che la produzione di olio di oliva cominciò a svilupparsi sempre di più in tutto il mondo. 

Certo è che non è possibile confrontare l’olio che veniva estratto allora, con sistemi che oggi ci sembrerebbero improponibili, a quello dei giorni nostri.

Oggi le tecniche di coltivazione dell’olivo, la produzione e la conservazione dell’olio di oliva, sempre alla ricerca di una migliore qualità, sono state affinate e perfezionate notevolmente negli anni, anche grazie ad apposite leggi che ne decretano le caratteristiche qualitative, chimiche ed organolettiche.

Ma prima di distinguere un olio “di oliva” da un olio “extravergine di oliva” la strada è molto, molto lunga e purtroppo ricca di ostacoli…, perché, come dice il titolo della mia pagina “C’è olio e olio”…  

ma ne parlerò nei prossimi articoli, se avrete la pazienza di seguirmi..

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