Primavera, tempo di fioriture.
Tra marzo e aprile sui rami compaiono le piccole gemme, poi destinate a diventare piccoli fiori. Le distese di olivi, con i loro fiorellini bianchi, detti “mignole”, sono uno spettacolo che la natura ci regala ogni anno.
Poi, già dal mese di maggio, I fiori fecondati daranno vita, dopo la caduta dei petali, alle piccole olive.
E’ il “miracolo dell’ allegagione” dell’olivo, ma è anche il periodo più delicato della coltivazione di queste piante. Infatti solo l’1 o il 2% dei fiori diventeranno olive. Le piccole olive dovranno affrontare poi il loro viaggio di crescita, ricco di insidie, per questo è molto importante che le piante siano sane e che crescano in un terreno ricco di nutrienti.
Le avversità che possono pregiudicare la crescita sana delle piccole olive possono arrivare da insetti, come la mosca, la cocciniglia e molti altri, oppure da batteri come la xilella ed altri ancora.
Molto importante è anche il fattore ambientale.
La troppa umidità può portare, per esempio, alla nascita di muffe, le gelate tardive possono bloccare la nascita dell’oliva, ma anche il caldo eccessivo e la siccità possono pregiudicare la salute dell’oliva, ragione per cui, soprattutto nei due mesi successivi alla fioritura l’olivo avrà maggior necessità di essere irrigato, se la natura non lo dovesse fare spontaneamente.
Solo la competenza e l’attenzione dell’agricoltore potrà garantire, alla fine, un bel raccolto. L’attenzione nella cura delle piante è basilare per contrastare qualsiasi problema possa presentarsi, in base alla tipologia di cultivar. La scienza offre molte soluzioni. Ogni cultivar ha le sue caratteristiche agronomiche ed ognuna ha le sue modalità di coltivazione ed i suoi tempi di maturazione.
Quando si parla quindi della qualità dell’olio extravergine di oliva bisognerebbe ricordarsi che, questo straordinario alimento, non nasce sullo scaffale del supermercato, ma nasce nelle campagne dove, chi ha scelto di fare il coltivatore, sa perfettamente che ogni anno è diverso dall’altro, un vero terno al lotto e sa che, nonostante la sua attenzione e la sua competenza, ci possono essere annate eccezionali, ma possono esserci anche annate sfortunate dove, l’allegagione, magari disturbata da condizioni climatiche, non avviene, o avviene solo in parte, riducendo quindi la resa in olio.
Ecco perché molti produttori di olio extravergine affermano che il loro non è un lavoro, ma è una scelta di vita e, soprattutto, è una passione! Una passione talmente grande che, nonostante la fatica, le preoccupazioni, le difficoltà, le notti insonni, sarà poi ampiamente ripagata dalla soddisfazione personale e professionale di vedere nascere un prodotto eccezionale!
Ricordatevelo quando guarderete una bottiglia di olio extravergine di oliva di eccellenza, che magari vi sembra troppo caro, che la qualità non è un optional e che, dietro a quella bottiglia, ci sono grandi sacrifici ed un immenso lavoro.