Estate, tempo di insalate.
In commercio se ne trovano davvero una miriade di varietà. Che siano da sole come contorno o insieme a verdure, cereali, legumi, pesce, carne, uova, formaggi, riso, pasta e chi più ne ha, più ne metta, sono sempre una buona idea e non c’è limite alla fantasia ed al gusto personale.
Ma c’è un ingrediente comune a tutta la miriade di ricette per realizzare un’insalata: l’olio extravergine di oliva che, per dare il suo giusto contributo, deve essere necessariamente “buono” e con la sua “personalità”.
Ho ripetuto, infatti, ormai alla noia, che “non tutti gli oli sono uguali”, ecco quindi che, per condire le nostre insalate, per far sì che una semplice insalata diventi una “signora” insalata, va utilizzato un olio con personalità, che abbia cioè caratteristiche di gusto che si fondano alla perfezione con i nostri piatti, esattamente come una scarpa calza a pennello sul piede.
Ma, per saper scegliere l’olio giusto, la cosa ideale sarebbe quello di conoscere le varie caratteristiche organolettiche che un olio può avere: fruttato leggero, fruttato medio, fruttato intenso, fruttato fresco o maturo, note amare o piccanti più o meno presenti.
I vari gusti di un olio possono spaziare quindi dal fruttato erbaceo di carciofo e mandorla, all’oliva più o meno matura, dal pomodoro al peperone o alle erbe aromatiche o floreali, le variabili sono infinite, a seconda della tipologia di cultivar utilizzata, dalla maturazione delle sue olive e dal suo processo produttivo.
Tutte queste sensazioni di gusto, combinate tra loro, determineranno poi la scelta finale, in base a dove dobbiamo utilizzare il nostro olio, tenendo sempre presente la “regola d’oro” e cioè che, l’olio extravergine di oliva, deve arricchire il piatto e non modificarne il sapore!
Si può quindi provare a fare qualche abbinamento su varie insalate verdi, cominciando da due tipologie con gusti opposti: una lattuga, dal gusto delicato e una rucola, con gusto prevalentemente amaro. Condiremo quindi la prima con un olio dal fruttato leggero, e note amare e piccanti lievi o assenti e condiremo invece la seconda con un olio dal fruttato medio, con buone note amare e piccanti.
Su un’insalatona di riso con pomodori, tonno, uova e olive potremmo invece scegliere un olio dal fruttato fresco erbaceo medio, con note di pomodoro e mandorla ed amaro e piccante lievi ben bilanciati.
Per un’insalata di verdure cotte con patate, finocchi, ceci, fagioli, formaggio fresco, potremo scegliere un olio dal sapore deciso, con buone note aromatiche e medie note amare e piccanti.
Questi sono solo alcuni esempi, ma le combinazioni sono infinite.
Basta quindi solo imparare a riconoscere i vari sapori dell’olio extravergine, poi sarà il gusto personale di ognuno a guidare il consumatore fino a trasformare una semplice, banale insalatona, in un capolavoro!
Non resta così che fare una bella gita in campagna ed assaggiare qualche olio direttamente dai produttori, che saranno lieti di aiutarvi a riconoscere le differenze tra i vari oli e, quando realizzerete che, un buon olio extravergine, può arricchire notevolmente un piatto, diventerete anche voi “olio dipendenti”, la “dipendenza” più sana che c’è!
Sì, perché, quando ci si abitua al meglio, poi non se ne può fare più a meno…