OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA – SARA’ OLIO “NUOVO”?

Tra un paio di mesi circa si comincerà a vedere in giro l’ “OLIO NUOVO”… 

Ritengo quindi opportuno ricordare di fare particolare attenzione alle etichette sulle bottiglie. Come avevo spiegato in un precedente post (vedi articolo), l’Unione Europea ha emanato un anno fa il Regolamento Delegato (UE) 2022/2104 del 29 Luglio 2022. 

Detto Regolamento, nell’art. 11, comma 2, dà precise direttive su come indicare in etichetta la campagna di raccolta delle olive. In particolare, specifica che “la campagna di raccolta può figurare soltanto quando il 100 % del contenuto del recipiente proviene da tale raccolta”. 

Resta poi obbligatoria l’indicazione della data massima di conservazione (preferibilmente entro..) che, in genere, è compresa tra i 12 ed  18 mesi dall’imbottigliamento. 

Facendo due più due viene da dire che, gli oli che non riportano in etichetta la data di campagna olearia/raccolta, non sono “olio nuovo”. 

Quindi dentro la confezione ci sono sicuramente oli di una o più campagne olearie precedenti, si tratta quindi di olio vecchio. 

Ora, come ho spiegato molte volte, quando un olio è di qualità, le sue caratteristiche chimiche ed organolettiche si mantengono nel tempo, sempre che sia stato conservato adeguatamente. 

Ma va anche detto che, poiché i controlli sono sporadici, nessuno può garantire che l’olio nella bottiglia è dell’anno in corso, anche se dichiarato tale e, soprattutto, se è davvero extravergine. 

Restano quindi valide le solite raccomandazioni. 

Il prezzo prima di tutto. Un olio che costa meno di 22/24 euro al litro deve quantomeno creare dei sospetti; la mancanza della data di raccolta, deve far pensare ad un olio vecchio e non dell’anno in corso. 

Se volete quindi un “olio nuovo” cercate almeno bottiglie con la dichiarazione della campagna di raccolta. 

Chiaramente gli oli certificati DOP o IGP hanno l’obbligo di indicare in etichetta tutte queste specifiche e, a differenza dell’olio extravergine non certificato, per avvalersi della “denominazione di qualità” devono aver necessariamente passato i controlli previsti dai propri disciplinari di produzione. 

Per ultimo, ma non meno importante, è necessario IMPARARE AD ASSAGGIARE L’OLIO per riconoscerne i difetti (vedi articolo).  

Per facilitarvi in tutto questo ricordo le mie pubblicazioni, da scaricare in PDF: il pieghevole “Come nasce e si degusta l’olio” e “Il percorso dell’olio da colorare per i bambini” , composto da più PDF e del quale sto inserendo settimanalmente  nuovi disegni.

Termino augurando un grande in bocca al lupo a tutti i produttori per la prossima campagna olearia! 

Già pregusto una sana e gustosa fettunta!!! 

… e che l’olio “buono” sia con voi” Sempre!!

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo sui social