Questa foto, dalla quale è tratto il particolare che compare sulla home page di questo mio sito web, ed alla quale sono particolarmente legata, è nata per un evento fatto molti anni fa in Germania, dove la cultura dell’olio extravergine di oliva, a quei tempi, non era molto diffusa.
Poiché, come si suol dire, anche l’occhio vuole la sua parte, decisi di fare questa foto, non a caso fatta dal Piazzale Michelangelo, con lo sfondo della mia splendida Firenze, inserendo (in via straordinaria) una bottiglia di vetro chiaro, con olio extravergine di oliva appena franto, vino ed il classico pane con l’olio, oltre a verdure per la bruschetta, per racchiudere in una sola foto le nostre più conosciute eccellenze toscane.
Piazzai questa foto sul bancone dove esponevo i nostri oli toscani.
Beh, incredibile ma vero, la foto piacque così tanto ad un giornalista tedesco, che la fece pubblicare sulla rivista del settore per la quale lavorava, accompagnandola anche con un breve articolo sul nostro olio di eccellenza…
Questo, seppur fece piacere a me, dovrebbe far riflettere ed è la testimonianza, una volta di più, circa l’importanza dell’immagine che, nella promozione, è tutto e poco importa cosa ci sia nella bottiglia.. il giornalista, infatti, si è fermato per guardare la foto e non gli oli esposti… senza la foto forse non si sarebbe messo a parlare con me e poi, udite, udite, a degustarli pure, uscendone, ovviamente, conquistato (non avevo dubbi…)
Oggi il mercato dell’olio extravergine di oliva italiano in Germania è in crescita, come nel resto del mondo, anche se la cultura gastronomica di questo paese, difficilmente riesce a staccarsi da anni e anni di condimenti a base di grassi animali, come nella maggior parte dei paesi del nord Europa.
Gli oli cosiddetti, di eccellenza, faticano ancora a trovare i loro spazi, a causa dei prezzi più elevati ma, grazie anche alla presenza di molti ristoranti italiani di livello, ad una maggiore informazione, ai nostri produttori che investono tempo e denaro per esportare le nostre eccellenze, anche le nostre le esportazioni stanno crescendo.
Purtroppo negli ultimi anni, i soliti oli “pseudo-extravergine”, venduti a prezzi vergognosi, sono una mina vagante per il mercato italiano e non solo in Germania.
Sempre più spesso capita che, alcune riviste tedesche del settore agroalimentare, di tanto in tanto, fanno analizzare a campione bottiglie di olio “dichiarato “extravergine”, vendute in Germania, sia nella grande distribuzione che in qualche negozio di specialità alimentare.
I risultati delle analisi, poi pubblicati ovviamente, sono stati catastrofici! In alcuni oli italiani infatti, sono stati trovati oli minerali dannosi per la salute, oltre a pesticidi. Purtroppo, a seguito di questi articoli, l’opinione pubblica, non conoscendo la differenza tra eccellenza e oli di bassa lega, non si è fatta sicuramente una bella opinione dei nostri oli nazionali, con un ovvio danno economico successivo per il comparto.
Questa è una delle costanti del commercio: per ottenere la fiducia del consumatore occorrono anni, per perderla basta un attimo! Riconquistarla dopo è una fatica immane…
Infatti, come recita un vecchio detto: la fiducia è una cosa seria…
Va anche considerato poi che, il prezzo degli oli di eccellenza, unito alle spese di esportazione e trasporto, è più elevato rispetto a quanto proposto da altri oli “commerciali” ed il consumatore, ovviamente, non capisce perché deve pagare di più un prodotto, non comprendendo l’importanza delle caratteristiche qualitative tra un olio ed un altro.
Ecco perchè, la comunicazione corretta e l’informazione scientifica, sono le uniche armi disponibili per contrastare questo dilagante fenomeno delle sofisticazioni di oli venduti per extravergine, ma che , di fatto, non lo sono…
Da diversi anni, i consorzi delle certificazioni di qualità toscani DOP e IGP, hanno fatto e stanno facendo in diversi paesi europei ed extraeuropei, un gran lavoro di sensibilizzazione, circa la qualità delle nostre eccellenze, perché solo andando sul posto, facendo assaggiare e spiegando la differenza con ciò che non è di qualità, si possono ottenere dei risultati.
Che dire in bocca al lupo a chiunque ha speso, spende e spenderà il proprio tempo per far capire al consumatore, italiano o straniero, che scegliere si può e che, un esempio a caso, un olio extravergine di eccellenza è sempre la scelta migliore…
Chiudo parafrasando un vecchio spot pubblicitario:
“Olio extravergine di oliva di eccellenza? what else?”